Fabrizio Mori nacque nel 1925; dopo il Collegio Navale di Venezia fu ammesso all’Accademia Navale, trasferita da Livorno a Venezia per timore dei bombardamenti. Dopo l'8 settembre l'Accademia fu trasportata di notte a Brindisi sulla motonave Saturnia, in territorio già nettamente separato dalla zona occupata dai tedeschi. Fuggì dall'Accademia, con otto compagni, per arruolarsi nel primo nucleo di esercito nazionale che si stava organizzando per la liberazione d'Italia. Nell'ottobre del 1943, non ancora diciottenne, fu quindi accettato come volontario e partecipò alle operazioni che iniziarono agli inizi di dicembre. Combatté nella battaglia di Montelungo l'8 dicembre dello stesso anno.
Decorato al valor militare "sul campo".
Nominato ufficiale per meriti di guerra.
Tornò dalla guerra con una grave e lunga malattia polmonare che lo obbligò a rimanere nei vari sanatori d'alta montagna per circa otto anni.
Dopo la laurea (Firenze 1954) ha diretto dal 1955, e per oltre quarant’anni, le missioni di ricerca sulle civiltà preistoriche del Sahara, (Grandi Scavi d'Ateneo) con ritrovamenti di forte rilievo.
È stato professore ordinario all’Università «La Sapienza» di Roma, dove ha insegnato fino al collocamento a riposo nel 1997.
Ha fondato il “Centro interuniversitario sulle civiltà e l’ambiente del Sahara antico” (C.I.R.S.A.).
È stato presidente della “Commission du Néolithique du Nord de l’Afrique et du Sahara” (U.I.S.P.P.).
Tra le sue pubblicazioni, il volume Tadrart Acacus (Einaudi, 1965) e Le grandi civiltà del Sahara antico (Bollati Boringhieri, 2000).
Nel Dicembre 2002 è stato insignito, dalla Shaabia della regione di Ghat, Fezzan, Libia, di un’alta onorificenza per il lavoro svolto e la solidarietà dimostrata in quasi mezzo secolo di ricerca e di studio.
Nel 1977, dopo la morte del figlio, ha dato vita, a Trequanda (Si), al Centro Lorenzo Mori che accoglie bambini e adolescenti con difficoltà di varia natura.
Sempre per Bollati Boringhieri ha pubblicato, nel 2001, Nessun bambino nasce cattivo.
Dopo aver rinunciato di dare alle stampe i suoi lavori presso case editrici nazionali, ha pubblicato, in poche copie numerate:
Filastrocca dei chissà
Lettera ai miei fratelli tuareg
Lettera a Gesù.
Il 23 Luglio 2010 Fabrizio ha lasciato questo mondo per percorrere altri sentieri.
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